Grande successo per il progetto finanziato dalla Fondazione Cariverona e realizzato in collaborazione con l’associazione Il Paesaggio dell’Eccellenza, i comuni di Osimo, Offagna e Loreto, gli I.I.S. Corridoni-Campana e Laeng-Meucci di Osimo e l’a.s.d. Superbike Team di Castelfidardo.
Durante le cinque settimane di lavoro, sotto la guida di docenti, imprenditori e associazioni, i 40 partecipanti hanno avuto modo di prendere parte a un percorso di orientamento innovativo e capace di creare una maggiore sinergia tra scuola, azienda e società pubblica.
Il territorio come contenitore di storie e tradizioni.
Tra le mura della Rocca di Offagna i ragazzi sono tornati indietro nel tempo fino al medioevo e, con l’aiuto del Gruppo Storico Offagna, si sono cimentati nel maneggio della bandiera e nel suono del tamburo; a Loreto, invece, l’Associazione Arcobaleno ha organizzato una caccia al tesoro tra le vie della città durante la quale, oltre agli aspetti culturali e religiosi, sono emersi anche aneddoti della vita cittadina tra negozi storici e frasi dialettali. Due grandi occasioni per confrontarsi sulla necessità di sentirsi appartenenti a un territorio e di tramandarne storia e tradizione.
Il territorio come promotore di eccellenze.
Numerose sono state le aziende che hanno aperto le loro porte e hanno messo in luce come una grande realtà sia frutto di un insieme di diverse professionalità: il Gruppo Pigini ha mostrato la sua esperienza e la sua storia nella stampa commerciale e editoriale, la Clementoni s.p.a. ha fatto riscoprire il valore del gioco come strumento sia ludico che educativo, Zannini s.p.a. e Cagnoni s.r.l. hanno infine raccontato la realizzazione di tanti successi come frutto di una visione precisa e un grande lavoro di squadra.
I giovani come desiderio di sapere.
Gli incontri all’auditorium di Osimo hanno lasciato nei ragazzi degli spunti preziosi per la loro crescita personale e per il loro successo scolastico e lavorativo.
Il prof. Gabriele Micozzi parlando di marketing e storytelling ha dato molti consigli su come comunicare efficacemente con gli altri e su come presentare sé stessi o l’ambiente che ci circonda, mentre con Danilo Scarponi ciascuno ha identificato le proprie priorità e ha creato un budget personalizzato per una corretta gestione della paghetta; infine Claudio Pauri dell’Accademia Poliarte di Ancona ha presentato ai ragazzi il lavoro e lo studio che c’è dietro a un prodotto per il “grande schermo”.
I giovani come sorgente di nuove idee.
In ottica di orientamento i partecipanti si sono messi in gioco in diverse attività pratiche, così da poter sperimentare le proprie abilità e riconoscere le proprie attitudini.
Popup Studio insieme all’artista Allegra Corbo e all’Antica Stamperia Carpegna ha lavorato sulla parte creativa conducendo i ragazzi alla personalizzazione di una gluppa tramite la tecnica di stampa blockprint su tela, all’I.I.S. Laeng-Meucci di Osimo è stato il momento di progettare, programmare e mettere in funzione piccoli robot per poi dare il via a una delle competizioni più sentite di sempre, infine spazio alle capacità manuali con l’a.s.d. Superbike Team che al Parco Astea di Osimo ha messo in piedi una vera e propria officina di biciclette.
Inclusione come coesistenza e valorizzazione delle differenze.
pazio anche all’aspetto sociale attraverso racconti, lavori di gruppo e attività laboratoriali.
Ludovico Scortichini (CEO Go World) e Stefania Terré (vicepresidente UICI Marche) hanno portato i ragazzi in giro per il mondo alla scoperta delle popolazioni più incredibili e attraverso le loro storie hanno fatto emergere quanto a volte per comprendere la diversità basta avvicinarsi all’altro e sospendere il giudizio. Lavorando in gruppo durante l’attività di orienteering organizzata dagli operatori di Avventura nel Parco, nei pressi del Lago di Fiastra, si è invece messo in risalto come un gruppo è più di una semplice somma di individui e quindi l’importanza di creare contatti, relazioni e conoscenze. Infine, Elisa e Andrea di Circoplà – Scuola di circo tra un esercizio di giocoleria e un percorso di equilibrismo hanno portato alla luce l’aspetto socioeducativo e pedagogico del circo come attività capace di abbattere le barriere ed essere alla portata di tutti.
Fine primo atto.
Grazie ai ragazzi, il vero cuore pulsante di tutto il campus, perché la buona riuscita dell’esperienza è soprattutto merito loro che con entusiasmo ed energia si sono fatti coinvolgere.
Riprendendo le parole di Massimo Albamonte, presidente del Comitato Territoriale Ancona Sud di Confindustria Ancona, auguriamo loro una grande dose di curiosità e un pizzico di sana incoscienza e ci complimentiamo per essersi dati e fidati, perché in fondo ciascuno, più di qualunque altro fattore, è il vero artefice del proprio futuro.