Clean Industrial Deal

La Commissione ha pubblicato il Clean Industrial Deal, il piano che punta a mobilitare 100 miliardi per rilanciare la competitività dell’industria europea

La Commissione ha presentato ieri il Clean Industrial Deal, un piano dedicato alle aziende per sostenere la competitività e la resilienza dell’industria europea, che intende accelerare la decarbonizzazione e garantire il futuro dell’industria manifatturiera in Europa.

Di fronte ai costi energetici elevati e alla concorrenza globale feroce e spesso sleale, le industrie dell’UE hanno bisogno di un sostegno urgente secondo la Commissione. Il piano posiziona la decarbonizzazione come un potente motore di crescita per le industrie europee, mirando a stimolare la competitività attraverso maggiore certezza e prevedibilità per aziende e investitori. L’Europa rimane dunque impegnata a diventare un’economia decarbonizzata entro il 2050.

Un piano aziendale per decarbonizzare, reindustrializzare e innovare

Il Clean Industrial Deal si concentra principalmente su due settori strettamente collegati: le industrie ad alta intensità energetica e le tecnologie pulite.

  • Le industrie ad alta intensità energetica, che richiedono un sostegno urgente per la decarbonizzazione e l’elettrificazione. Il settore deve far fronte a costi energetici elevati, concorrenza globale sleale e normative complesse, che ne danneggiano la competitività.
  • Le tecnologie pulite sono al centro della competitività e della crescita futura e sono fondamentali per la trasformazione industriale. Anche la circolarità è un elemento centrale dell’accordo, in quanto vanno massimizzate le risorse limitate dell’UE e va ridotta l’eccessiva dipendenza da fornitori di materie prime di Paesi terzi.  

La proposta presenta misure atte a rafforzare l’intera catena del valore, fungendo anche da quadro di riferimento per personalizzare l’azione in settori specifici. La Commissione intende poi presentare un piano d’azione per l’industria automobilistica a marzo e un piano d’azione per l’acciaio e i metalli in primavera. Altre azioni specifiche sono previste per l’industria chimica e delle tecnologie pulite.La Commissione intende poi presentare un piano d’azione per l’industria automobilistica a marzo e un piano d’azione per l’acciaio e i metalli in primavera. Altre azioni specifiche sono previste per l’industria chimica e delle tecnologie pulite.

La comunicazione di ieri ha individuato i seguenti fattori trainanti per il successo dell’industria nell’UE:

Costi energetici più bassi

L’energia a prezzi accessibili è il fondamento della competitività. La Commissione ha quindi adottato un Piano d’azione per l’energia a prezzi accessibili (vedi notizia 4) per ridurre le bollette energetiche di industrie, imprese e famiglie. L’atto punta ad accelerare la diffusione dell’energia pulita e l’elettrificazione, oltre a completare il mercato interno dell’energia con interconnessioni fisiche e utilizzare l’energia in modo più efficiente, riducendo la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili.  

Aumentare la domanda di prodotti puliti

La legge sull’acceleratore della decarbonizzazione industriale intende rafforzare la domanda di prodotti europei puliti, introducendo criteri di sostenibilità, resilienza e made in Europe negli appalti pubblici e privati. Con la revisione del quadro degli appalti pubblici nel 2026, la Commissione vorrebbe introdurre criteri di sostenibilità, resilienza e preferenza europea negli appalti pubblici per i settori strategici.

Con la legge sull’acceleratore della decarbonizzazione industriale dovrebbe inoltre essere lanciata un’etichetta volontaria sull’intensità di carbonio per i prodotti industriali, a partire dall’acciaio nel 2025, seguita dal cemento. Così, la Commissione mira a semplificare ed armonizzare le metodologie di contabilizzazione del carbonio. Queste etichette informeranno i consumatori e consentiranno ai produttori di ottenere un premio per i loro sforzi di decarbonizzazione.

 

Finanziamento della transizione pulita

A breve termine, il Clean Industrial Deal punta a mobilitare oltre 100 miliardi di euro per sostenere la produzione pulita dell’UE. Questo importo comprende un ulteriore miliardo di euro di garanzie nell’ambito dell’attuale quadro finanziario pluriennale.

In particolare, la Commissione intende:

  • Adottare un nuovo quadro per gli aiuti di Stato per il Clean Industrial Deal, nell’ottica di consentire un’approvazione semplificata e più rapida degli aiuti di Stato per l’introduzione delle energie rinnovabili, per la decarbonizzazione industriale e per garantire una sufficiente capacità di produzione di tecnologie pulite.
  • Rafforzare il Fondo per l’innovazione e proporre una Banca per la decarbonizzazione industriale, con l’obiettivo di ottenere un finanziamento di 100 miliardi di euro, basato sulle risorse disponibili nel Fondo per l’innovazione, sulle entrate aggiuntive derivanti da parti del sistema Ets e sulla revisione di InvestEU.
  • Modificare il regolamento di InvestEU per aumentare la capacità di sopportazione dei rischi di InvestEU. La modifica modificherebbe fino a 50 miliardi di euro di investimenti privati e pubblici aggiuntivi, anche nei settori della tecnologia pulita, della mobilità pulita e della riduzione dei rifiuti.

La Banca europea per gli investimenti (Bei) è intenzionata a lanciare poi una serie di nuovi strumenti di finanziamento concreti a sostegno del Clean Industrial Deal. Si tratterà, in particolare, di i) un “pacchetto per la produzione di reti” per fornire controgaranzie e altri tipi di sostegno al rischio ai produttori di componenti di rete; ii) un programma pilota congiunto Commissione europea-Bei di controgaranzie per i contratti di acquisto di energia (Ppa) stipulati da Pmi e industrie ad alta intensità energetica; e iii) uno strumento di garanzia per le tecnologie pulite nell’ambito del programma Tech EU promosso da InvestEU.

Circolarità e accesso ai materiali

Data la centralità delle materie prime critiche per l’industria europea, l’UE deve garantire l’accesso a tali materiali e ridurre l’esposizione a fornitori inaffidabili. Allo stesso tempo, porre la circolarità al centro della strategia di decarbonizzazione europea contribuisce a massimizzare le risorse limitate dell’UE. La Commissione intende pertanto:

  • Istituire un meccanismo che consenta alle aziende europee di riunirsi e di aggregare la loro domanda di materie prime critiche;
  • Creare un Centro europeo per le materie prime critiche che le acquisti congiuntamente per conto delle aziende interessate, nell’ottica di creare economie di scala e offrire una maggiore leva per negoziare prezzi e condizioni migliori;
  • Adottare una legge sull’economia circolare nel 2026 per accelerare la transizione circolare e garantire che i materiali scarsi siano utilizzati – e riutilizzati – in modo efficiente, ridurre le dipendenze globali e creare posti di lavoro di alta qualità. L’obiettivo è di rendere circolare il 24% dei materiali entro il 2030.

Agire su scala globale

L’UE ha più che mai bisogno di partner globali affidabili. Oltre agli accordi commerciali in corso e a quelli nuovi, la Commissione intende dunque lanciare a breve i primi partenariati per il commercio e gli investimenti puliti, che consentiranno di diversificare le catene di approvvigionamento e di concludere accordi reciprocamente vantaggiosi. Allo stesso tempo, la Commissione intende agire con decisione per proteggere le industrie dalla concorrenza globale sleale e dalle sovraccapacità attraverso una serie di strumenti di difesa commerciale e di altro tipo. Inoltre, intende semplificare e rafforzare anche il meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (Cbam).

Garantire l’accesso a una forza lavoro qualificata

La trasformazione del settore richiede personale qualificato. In merito, la Commissione intende istituire un’Unione delle competenze che investa nei lavoratori, sviluppi le competenze e crei posti di lavoro di qualità. Con 90 milioni di euro provenienti da Erasmus+, l’iniziativa contribuirà a rafforzare le competenze settoriali per le industrie strategiche legate al Clean Industrial Deal. 

La proposta completa del Clean Industrial Deal è disponibile a questa pagina. Inoltre, si può prendere visione del Q&A della Commissione e della scheda informativa.

Per maggiori informazioni contattare Francesco Angeletti
Tel. 071 29048218 | mobile  3315758931 | f.angeletti@confindustria.an.it

ULTIME NEWS

Transizione 5.0

Semplificazione nel caso di sostituzione di beni Il 21 febbraio scorso, il MIMIT ha pubblicato nuove FAQ con le quali sono stati chiariti alcuni dubbi interpretativi sulle norme introdotte dalla

Leggi Tutto »