Da cooperativa a leader globale nel settore della calzatura: marchi distintivi, sostenibilità e radici sempre salde nel territorio
Quarant’anni di visione, coraggio e intraprendenza. Gommus celebra lo storico traguardo ricordando le proprie origini nel 1982, quando venti operai della fallita IGAM spa hanno scelto di unirsi in cooperativa per difendere l’occupazione e garantire continuità alla produzione.
Oggi l’azienda è considerata un punto di riferimento nella produzione di suole per calzature, riconosciuta dalle grandi griffe per affidabilità, qualità e capacità di innovare. Dalla sede di Montecarotto continua a coltivare il legame con il territorio, ma al tempo stesso amplia lo sguardo verso i mercati internazionali, con un’offerta diversificata e un impegno costante per la sostenibilità.
Gli inizi sono stati difficili, ma già dalla seconda metà degli anni ’90 è arrivata la svolta: primi campionari, collaborazioni con designer di prestigio, partecipazione alle fiere di settore. L’apertura all’estero e l’ingresso di nuove figure tecniche e commerciali hanno dato slancio e tracciato la strada verso l’espansione.
Nel 2000 l’acquisizione di un’impresa di stampaggio termoplastico ha segnato un passaggio cruciale, arricchendo la gamma e portando alla nascita dei marchi Hovercraft, St. Moritz e successivamente Blowtech, ciascuno con una propria identità distintiva.
La sensibilità ambientale si è manifestata presto: nel 2012 è stato introdotto go!zero, un progetto che ha riunito prodotti e soluzioni ecosostenibili, anticipando le nuove esigenze del mercato.
L’essenza, però, non è cambiata: passione, serietà e spirito imprenditoriale continuano a guidare un’azienda che da cooperativa si è trasformata in realtà internazionale, capace di coniugare tradizione e innovazione, artigianalità e visione industriale.