Dual Use: provvedimento “catch-all”

Introdotto l’obbligo di autorizzazione preventiva per l’esportazione di motori per l’aviazione e loro parti verso alcuni Paesi

Si segnala che con Decreto del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del 10 luglio 2023, è stato emanato un provvedimento di “catch-all” ai sensi dell’art. 9 del D.Lgs. n. 221/2017, al fine di sottoporre a preventiva autorizzazione l’esportazione, verso determinati Paesi, di alcuni beni non inclusi nella lista dei prodotti a duplice uso di cui all’allegato I del Regolamento (UE) 2021/821 (c.d. Regolamento Dual Use).

La clausola “catch-all”, infatti, prevede che prodotti non ricompresi nell’elenco dell’allegato I del Regolamento Dual Use e quindi, in linea teorica, esenti da autorizzazione, possano essere qualificati come duali – e pertanto suscettibili di autorizzazione – in base a provvedimenti specifici adottati dalle autorità competenti degli Stati membri UE.

Il provvedimento ministeriale stabilisce a carico degli esportatori nazionali l’obbligo, con decorrenza dall’11 luglio 2023 e per i prossimi 3 anni, di sottoporre ad autorizzazione preventiva le operazioni di esportazione, fornitura di servizi, intermediazione e assistenza tecnica, aventi come destinazione finale l’Armenia, l’Iran, il Kazakistan e il Kirghizistan, dei seguenti beni:

  1. motori a pistone alternativo o rotativo, con accensione a scintilla (motori a scoppio) utilizzabili nel settore dell’aviazione. Per “settore dell’aviazione” sono da intendersi: aeroplani, veicoli aerei senza pilota (c.d. UAVs), elicotteri, autogiri, aerei ibridi o modelli radio-controllati;
  2. parti riconoscibili come destinate, esclusivamente o principalmente, ai motori di cui al punto precedente.

 

Nella banca dati TARIC sono state inserite misure automatizzate di controllo sui codici NC 84071000 e 84091000.

Il provvedimento si inserisce tra le azioni intraprese dagli Stati membri UE per limitare lo sforzo bellico della Russia, in seguito all’invasione dell’Ucraina, anche attraverso l’uso di sistemi offensivi quali i velivoli senza pilota (c.d. droni o UAVs), assemblati con componentistica anche estranea a scopi militari, quali sono i componenti richiamati dal decreto del 10 luglio scorso.

Obiettivo del provvedimento è altresì quello di contrastare il rischio di elusione delle misure restrittive adottate dall’Unione Europea nei confronti della Russia e della Bielorussia. Questo rischio è considerato particolarmente elevato per quanto riguarda Armenia, Kazakistan e Kirghizistan, Paesi dai quali i prodotti potrebbero facilmente essere riesportati verso la Russia e la Bielorussia, in forza della comune appartenenza all’Unione doganale eurasiatica. Stessi rischi sussistono nei confronti dell’Iran che negli ultimi mesi ha fornito alla Russia droni e armamenti che sono stati utilizzati sul campo di battaglia.

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