Approvato dall’UE regime di aiuti italiano per produrre elettricità rinnovabile

Prevista la creazione di nuova capacità produttiva per 4590 MW

La Commissione Europea ha approvato, in base alle norme UE sugli aiuti di Stato, un regime italiano per sostenere un totale di 4.590 MW di nuova capacità per la produzione di elettricità da fonti rinnovabili. Il regime contribuisce agli obiettivi strategici dell’UE in relazione al Green Deal europeo, aiutando nel contempo a porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi e a accelerare la transizione verde.

L’Italia ha notificato alla Commissione la sua intenzione di introdurre un regime per sostenere la produzione di elettricità da fonti rinnovabili. Come scrive l’Ansa, il budget massimo di 35,3 miliardi di euro stimato per il regime italiano di aiuti sarà erogato in 20 anni, periodo che corrisponde alla vita utile degli impianti. Gli aiuti ammontano pertanto a 1,85 miliardi di euro all’anno, con i beneficiari che potranno presentare domanda fino alla fine del 2028.

Il regime sosterrà la costruzione di nuovi impianti che utilizzano tecnologie innovative e non ancora mature, vale a dire energia geotermica, energia eolica offshore (galleggiante o fissa), solare termodinamico, solare galleggiante, energia mareomotrice, energia ondosa e altre energie marine, nonché biogas e biomassa. Si prevede che gli impianti aggiungeranno un totale di 4.590 MW di capacità di elettricità rinnovabile al sistema elettrico italiano. A seconda della tecnologia, il termine per l’entrata in funzione degli impianti selezionati varia tra i 31 e i 60 mesi.

Nel quadro del regime, gli aiuti assumeranno la forma di un contratto per differenza a due vie per ogni kWh di elettricità prodotto e immesso in rete, e saranno erogati per una durata pari alla vita utile degli impianti. I progetti saranno selezionati attraverso un processo di gara trasparente e non discriminatorio, in cui i beneficiari offriranno la tariffa incentivante (il prezzo strike) necessaria per realizzare ciascun progetto. Il prezzo di riferimento per l’elettricità sarà calcolato come il prezzo zonale orario, ossia il prezzo dell’elettricità al momento in cui l’energia viene immessa in rete e nell’area di mercato in cui si trova l’impianto.

Quando il prezzo di riferimento è inferiore al prezzo strike, i beneficiari avranno diritto a ricevere pagamenti pari alla differenza tra i due prezzi. Tuttavia, quando il prezzo di riferimento è superiore al prezzo strike, i beneficiari dovranno pagare la differenza alle autorità italiane. Il regime garantirà la stabilità dei prezzi a lungo termine per i produttori di energia rinnovabile garantendo un livello minimo di rendimento, assicurando al contempo che i beneficiari non siano sovra-compensati per i periodi in cui il prezzo di riferimento è superiore al prezzo strike.

Per maggiori informazioni contattare Francesco Angeletti
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