La sostenibilità raccontata da TUV Austria: un impegno per il futuro del pianeta

Oggi più che mai, siamo chiamati a misurare il nostro impatto ambientale, valutando attentamente le emissioni di CO2 e gas serra che produciamo, sia a livello aziendale che per ogni singolo prodotto.
Le aziende, di ogni settore e dimensione, hanno una grande responsabilità: impegnarsi concretamente per definire la propria "Carta d'Identità" ambientale, un documento trasparente che racconti l'impegno dell'impresa e del suo prodotto verso la sostenibilità.
Un impegno che non conosce confini, dall'Italia all'Europa, con uno sguardo attento al resto del mondo.

In questa intervista esclusiva, l’Ing. Crescenzo Di Fratta, CEO di TUV Austria Italia e Country Manager Italia, filiale del Gruppo internazionale TUV Austria, ci spiega quando un prodotto o processo può essere definito sostenibile e perché la certificazione è un passo fondamentale per tutte le aziende, nessuna esclusa.

Le aziende devono dimostrare con i fatti il proprio impegno per la sostenibilità“, afferma Di Fratta – spaziando tra carbon footprint di organizzazione, di progetto o di prodotto, CBAM, certificazioni di compostabilità, biodegradabilità, fonte rinnovabile e materiale riciclato, arrivando fino alla neutralità carbonica –  “L’asseverazione da parte di un ente terzo indipendente come TUV Austria è la garanzia di credibilità e trasparenza che il mercato e le normative europee richiedono.”

Il futuro è chiaro: consumatori e istituzioni chiedono sempre più trasparenza sulle performance ambientali di prodotti e servizi.

Dimenticate le generiche etichette “Eco friendly” o “Carbon neutral“. La direttiva UE 2024/825, in vigore dal 2026, vieterà queste auto dichiarazioni. Ogni claim ambientale dovrà essere supportato da prove concrete e certificato da un ente indipendente.

Produttori e fornitori sono chiamati a garantire le proprie prestazioni ambientali. La verifica di terza parte diventa obbligatoria.

Ogni azienda è chiamata a raccogliere dati, formare il personale e costruire un sistema di gestione per la certificazione di sostenibilità: la “Carta d’Identità” a livello corporate e di prodotto.

Questo sforzo“, sottolinea Di Fratta, “è oggi supportato da numerosi bandi, anche a fondo perduto, sia a livello nazionale che europeo. Un’occasione unica per investire nella formazione del personale e ottenere le certificazioni di sostenibilità.”

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