RENDICONTAZIONE DELLA SOSTENIBILITA’: RINVIO OBBLIGO DI DUE ANNI

Con la conversione in legge (l. 118/2025) del Dl Economia 95/2025, cambiano tempi e platea delle imprese obbligate alla pubblicazione del bilancio di sostenibilità.

Con la conversione in legge (l. 118/2025) del Dl Economia 95/2025, cambiano tempi e platea delle imprese obbligate alla pubblicazione del bilancio di sostenibilità.

In particolare, l’art. 10 comma 1-bis del D.L. 95/2025, ha rinviato di due anni l’obbligo, per alcune categorie di imprese (grandi imprese e PMI quotate), di pubblicare il bilancio di sostenibilità all’interno della relazione sull’andamento di gestione.

NUOVE SCADENZE

Grandi imprese: obbligo di bilancio di sostenibilità a partire dall’esercizio 2027 con prima pubblicazione nel 2028 (in precedenza obbligo a partire dal bilancio 2025 con prima pubblicazione nel 2026).

PMI quotate con esclusione delle micro-imprese: obbligo a partire dal 2028 con prima pubblicazione dal 2029 (in precedenza obbligo a partire dal bilancio 2026 con prima pubblicazione nel 2027).

Il rinvio dell’obbligo di rendicontazione è l’unica cosa in questo momento certa.

PROSSIMI PASSI

I prossimi passi prevedono di ridurre la platea delle imprese obbligate sulla base di alcune proposte presentate dalla Commissione UE, in particolare sono state proposte:

  • nuove soglie: obbligo rivolto alle imprese con più di 1.000 dipendenti (in precedenza 250) e innalzamento del fatturato a 450 mln € (in precedenza 50 milioni;
  • la valutazione dell’esclusione dall’obbligo delle PMI quotate e la limitazione degli obblighi lungo la catena del valore;
  • la semplificazione dei principi di rendicontazione Europei (ESRS).


L’obiettivo è ridurre dell’80% le imprese obbligate, semplificando e rendendo più proporzionata la normativa.

In sintesi: più tempo e meno oneri per le imprese, senza rinunciare alla trasparenza e alla coerenza con gli standard europei.

Per le aziende questo significa respiro in più per prepararsi, ma anche la necessità di iniziare subito a costruire processi ESG solidi.

Naturalmente, per le imprese non obbligate, rimarrà la possibilità di pubblicare volontariamente il proprio bilancio di sostenibilità.

Restano inalterati per ora gli obblighi relativi alle banche che comunque nella valutazione del merito creditizio delle imprese dovranno tener conto in futuro del loro impatto sugli obiettivi ambientali e sociali.

Per maggiori informazioni contattare Giampaolo Santinelli
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