CBAM: approvate dal Parlamento europeo soglie di esenzione e semplificazioni per gli importatori unionali

Saranno esentate le importazioni fino a 50 tonnellate

Nella seduta del 10 settembre il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva le modifiche al regolamento istitutivo del CBAM, lo strumento con cui l’Unione europea mira ad equiparare il prezzo pagato dai produttori europei per le emissioni di CO2 a quello delle merci importate, al fine di contrastare il fenomeno del carbon leakage e incoraggiare una maggiore ambizione climatica nei paesi extra UE.

Le modifiche erano state presentate a febbraio 2025 dalla Commissione nell’ambito del pacchetto “Omnibus I”, un insieme di proposte che mira a semplificare la normativa unionale vigente in materia di sostenibilità e investimenti, riducendo gli oneri amministrativi per le imprese senza tuttavia compromettere gli obiettivi del Green Deal.

La modifica più rilevante introduce una nuova soglia minima in base alla quale le importazioni (di merci CBAM) fino a 50 tonnellate all’anno, per importatore, non saranno soggette alle norme CBAM.

Viene quindi sostituita l’attuale soglia che esentava solo le merci di valore trascurabile.

La disposizione è destinata ad esentare dalle obbligazioni CBAM circa il 90% degli importatori comunitari, in larga parte PMI e importatori occasionali. L’ambizione climatica alla base del meccanismo resterà tuttavia invariata poiché il 99% delle emissioni totali di CO2 derivanti dalle importazioni di ferro, acciaio, alluminio, cemento e fertilizzanti continuerà ad essere coperto dal regolamento.

Le modifiche introducono inoltre garanzie per mantenere tale livello di copertura e rafforzano le disposizioni antiabuso per prevenire l’elusione delle norme.

Per gli importatori ancora soggetti al CBAM vengono inoltre previste semplificazioni procedurali, ad esempio rispetto al processo di autorizzazione, al calcolo delle emissioni, alle regole di verifica e alla responsabilità finanziaria dei dichiaranti CBAM.

Si fa presente che le modifiche non sono ancora operative in quanto il testo dovrà essere formalmente adottato dal Consiglio dell’Unione europea.

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