Lunedì 17 aprile Confindustria è stata audita dalle Commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato in merito al Documento di economia e finanza 2023, il principale strumento di programmazione economico-finanziaria pubblica nel medio termine che presenta le previsioni economiche, dei tassi di crescita del PIL, dei tassi di interesse ed i vari scenari sul debito.
Lo scenario economico, pur migliorando rispetto a qualche mese fa, rimane sostanzialmente debole e Confindustria ha infatti evidenziato come siano necessari interventi decisi su almeno tre fronti:
- Il sostegno agli investimenti delle imprese, anche rafforzando industria 4.0 e con misure per aumentare l’efficienza energetica e accelerare la transizione ambientale;
- la difesa delle imprese soggette a perdite di competitività a causa dei prezzi ancora alti dell’energia;
- il sostegno ai redditi più bassi, maggiormente incisi dalle pressioni inflazionistiche.
La riattivazione delle regole del patto di stabilità e crescita dal prossimo anno impone quindi l’individuazione di una strategia di gestione del deficit e del debito coerente con un graduale riequilibrio dei conti pubblici, che eviti ulteriori tensioni sul fronte dei tassi di interesse sul debito pubblico e su famiglie e imprese.
In considerazione delle esigue disponibilità di bilancio prospettate per l’anno corrente e per il prossimo dal DEF, assumono ancor più rilevanza le risorse straordinarie derivanti dal PNRR, dal RepowerEu e dai fondi di coesione, il cui impiego in maniera completa ed efficace, superando incertezze e ritardi, è di fatto inderogabile.
Inoltre, ancora una volta Confindustria ha ribadito che per l’ammodernamento e l’innalzamento della crescita potenziale del Paese oltre alle risorse finanziarie, sono cruciali le riforme a partire da quelle previste dal PNRR, su cui c’è stato un certo affievolimento dell’attenzione.