Colpiti settori importanti dell’economia russa quali energia, commercio, trasporti, infrastrutture e servizi finanziari
Il 24 febbraio scorso, in occasione del terzo anniversario dell’invasione russa all’Ucraina e a distanza di due mesi dall’ultima tranche di misure restrittive, il Consiglio dell’UE ha adottato il XVI pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia che, tra le altre disposizioni:
- espande ulteriormente il listing soggettivo, portando ad un totale di circa 2.400 i soggetti colpiti da asset freeze, travel and economic ban;
- inasprisce le restrizioni esistenti in campo finanziario e quelle mirate al settore dell’aviazione e al trasporto di merci su strada;
- integra gli elenchi delle entità che contribuiscono a sostenere le capacità militari ed industriali russe nonché dei vettori navali parte della cosiddetta flotta ombra russa coinvolti in attività elusive delle sanzioni;
- amplia il novero dei beni soggetti ai divieti all’export e prevede limitazioni graduali all’import di alluminio primario;
- rafforza il regime di sanzioni nei confronti della Crimea e Sebastopoli e delle zone ucraine non controllate dal governo (Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia);
- inasprisce l’impianto restrittivo contro la Bielorussia allineandolo a quello attuato nei confronti della Russia.
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