Standard di rendicontazione della sostenibilità

Il 16 novembre 2022 l’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) ha approvato il primo pacchetto di 12 standard di rendicontazione della sostenibilità (ESRS) che stabiliscono i requisiti di rendicontazione delle grandi aziende

Il 16 novembre 2022 l’European Financial Reporting Advisory Group  (EFRAG) ha approvato e inviato alla commissione europea il primo pacchetto di 12 standards di rendicontazione della sostenibilità (ESRS) che stabiliscono i requisiti di rendicontazione delle aziende in merito agli impatti, opportunità e rischi legati alla sostenibilità.

Gli standard emanati dall’EFRAG cercano l’armonizzazione con i principi internazionali incorporando sia gli standard GRI (Global Reporting Initiative), sia i principi dell’agenda ONU 2030, sia i principi internazionali dell’ISSB (International Sustainability Reporting Standards Board).

Tempi di pubblicazione previsti per gli standard

  • 30 giugno 2023: norme per specificare le informazioni da rendicontare su tutti i temi relativi alla sostenibilità;
  • 30 giugno 2024: standard settoriali e per le PMI quotate; informazioni complementari e standard norme per le imprese non UE.

Gli obblighi di reportistica saranno introdotti gradualmente nel tempo per diversi tipi di società. Le prime aziende già obbligate alla dichiarazione non finanziaria dovranno applicare gli standard nell’esercizio 2024, per le segnalazioni pubblicate nel 2025. Le altre aziende che superano determinati parametri di bilancio dovranno applicare gli standard nell’esercizio 2025, infine le PMI quotate saranno obbligate a rendicontare a partire dal 2026, con ulteriore possibilità di rinvio volontario fino al 2028, e potranno rendicontare secondo norme separate e proporzionate che l’EFRAG deve ancora approvare (per maggiori informazioni cliccare qui)

CONTENUTI
I principi di rendicontazione sono suddivisi in tre gruppi:

  • quelli che riguardano i fattori ambientali
  • quelli che riguardano i fattori sociali
  • quelli che riguardano la governance.

 

Gli standard sui fattori ambientali specificano le informazioni che le imprese devono comunicare in merito a:

  • mitigazione dei cambiamenti climatici, comprese le emissioni di cui allo scope 1 (emissioni dirette delle imprese), scope 2 (emissioni indirette generate dall’energia acquistata e consumata dalle imprese) e, se del caso, alle emissioni di gas a effetto serra scope 3 (le altre emissioni indirette generate dalla value chain dell’impresa);
  • adattamento ai cambiamenti climatici;
  • risorse idriche e marine;
  • uso delle risorse ed economia circolare;
  • inquinamento.

Gli standard sui fattori sociali e diritti umani riguardano le seguenti informazioni:

  • parità di trattamento e opportunità, compresa la parità di genere e di retribuzione per un lavoro di pari valore;
  • formazione e sviluppo delle competenze;
  • occupazione e inclusione delle persone con disabilità;
  • misure contro la violenza e le molestie sul luogo di lavoro;
  • condizioni di lavoro, tra cui l’occupazione sicura, l’orario di lavoro, le retribuzioni adeguate, il dialogo sociale, la libertà di associazione, la contrattazione collettiva, compreso il tasso di lavoratori coperti da contratti collettivi, i diritti di informazione, consultazione e partecipazione, l’equilibrio tra attività professionale e vita familiare e la salute e la sicurezza;
  • il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali, dei principi e delle norme democratiche stabiliti nella Carta internazionale dei diritti dell’uomo e in altre convenzioni delle Nazioni Unite sui diritti umani;

Infine gli standard sui fattori di governance richiedono:

  • una descrizione del modello e delle strategie aziendali dell’impresa, incluse le informazioni relative alle strategie di sostenibilità (per sapere perché avere una strategia di sostenibilità cliccare qui);
  • una descrizione degli obiettivi connessi al tema della sostenibilità inclusi, ove opportuno, obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030 e 2050;
  • il ruolo degli organi di amministrazione, di direzione e di vigilanza dell’impresa per quanto riguarda le questioni di sostenibilità, la loro composizione, le competenze per svolgere il ruolo o le modalità di accesso a tali competenze;
  •  le principali caratteristiche dei sistemi di controllo interno e di gestione dei rischi dell’impresa, in relazione al processo di rendicontazione di sostenibilità;
  •  l’etica e la cultura aziendali, comprese l’anticorruzione, la protezione degli informatori (whistleblowing) e il benessere degli animali;
  • l’impegno dell’impresa a esercitare la propria influenza politica, comprese le attività di lobbying;
  •  la gestione e la qualità delle relazioni con clienti, fornitori e comunità interessate dalle attività d’impresa, comprese le pratiche di pagamento, in particolare per quanto riguarda i ritardi di pagamento alle PMI.

 

VALUE CHAIN e PMI
È previsto che gli standard debbano tener conto delle difficoltà che le imprese possono incontrare nel raccogliere informazioni lungo tutta la catena del valore, in particolare da quelle controparti che non sono obbligate a comunicare informazioni dalla CSRD e dai fornitori dei mercati e delle economie emergenti.
Le norme specificano che le informazioni sulle catene del valore devono essere proporzionate e pertinenti alla portata e alla complessità delle attività, nonché alle capacità e alle caratteristiche delle imprese nella value chain, in particolare quelle delle imprese che non sono soggette agli obblighi di rendicontazione di sostenibilità.

ASSURANCE SULLE INFORMAZIONI DI SOSTENIBILITÀ
È confermata la proposta della Commissione secondo cui le imprese dovranno ottenere, da parte di un revisore legale dei conti o società di revisione, una garanzia limitata sul proprio reporting di sostenibilità.

ELENCO DEI 12 STANDARD DI RENDICONTAZIONE
Si riporta di seguito l’elenco degli standard inviati alla Commissione Europea dall’EFRAG:

  • standard generali:
    • ESRS 1: Requisiti generali
    • ESRS 2: Informazioni generali
  • standard ambientali:
    • ESRS E1: Cambiamento climatico
    • ESRS E2: Inquinamento
    • ESRS E3: Risorse idriche e marine
    • ESRS E4: Biodiversità ed ecosistemi
    • ESRS E5: Risorse ed economia circolare
  • standard sociali:
    • ESRS S1: Forza lavoro propria
      ESRS S2: Lavoratori della catena del valore
    • ESRS S3: Comunità interessate
    • ESRS S4: Clienti e utenti finali
  • standard relativo alla governance:
    • ESRS G1: Condotta aziendale

Per maggiori informazioni contattare Giampaolo Santinelli
Tel. 071 29048227 | mobile  3346634815 | email g.santinelli@confindustria.an.it

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